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Come trasformare la vecchia gonna della zia in uno zainetto WOW!!!

Come ormai ti sarà noto, il mio accumulo compulsivo di abiti dismessi si è spinto oltre gli argini: Mi ha condotta ad accettare uno scatolone pieno di gonne a tubino di una zia che ha deciso di liberarsene. (da notare che il DECLUTTERING messo in atto da qualche anno nel mio armadio, ha contagiato anche loro, ma penalizzato me in quanto io dò a mia cugina tre paia di jeans e mia zia mi dà quindici gonne...). Quindi, visto che da un po' di tempo volevo farmi un nuovo zainetto, ho pensato di trasformare alcune di quelle gonne, classiche con cinturino, e poi mostrarti come puoi farlo tu. Ti serve: -una gonna classica -una gamba di tuta/pantaloni che volete accorciare -un laccio con fermanodo (quello alla vita della tuta) /un foular -materiale per fare le bretelle (io ho usato un nastro in poliestere per cinture) -nastri/toppe/applicazioni (facoltativo) -occhielli (facoltativo) -forbici  spilli e gessetto                                                       -fettuc
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Cosa puoi fare tu?

Te l' ho mai detto che sono andata all' evento della MAKE SOMETHING WEEK a Milano con una scarpa rotta? No?... Beh,...E' VERO!!! Il 3 dicembre, in occasione della MAKESMTHNG WEEK organizzata da Green Peace e Fashion Revolution si sono svolte in diverse città del mondo, tra cui Milano, giornate dedicate al riciclo con seminari e laboratori per tutti. La mia amica Greta (sempre lei, la eco-guru di Contiamoci.com), mi ha invitata ad accompagnarla. Abbiamo deciso il work shop da presentare e siamo andate. La giornata è stata molto intensa e se segui la mia pagina fb 'MANùC atelier', avrai sicuramente letto dell' evento... ma non delle mie scarpe!!! Sono partita da Peveragno (nella remota provincia di Cuneo) con il mio trolley grande, pieno di camere d' aria e telai, molto prima dell' alba dopo una delle giornate più nevose dell' inverno, senza aver quasi dormito per l' ansia di non riuscire a prendere tutti i treni giusti (sì perchè qui

Cosa faccio per tener vivo l'impegno?

  A novembre ho partecipato come espositrice ad una mostra dedicata al  r iciclo artistico e al  riuso funzionale. La mostra si chiama Araba Fenice e si svolge a Carmagnola ormai dal 2012. Quest'anno Palazzo Lomellini ha ospitato ben 33 artisti con altrettante opere di riciclo artistico o funzionale. Che differenza c'è? Lo dicono le parole stesse: il riciclo artistico usa materiali di recupero, scarti e rifiuti per creare delle opere d' arte -o come meglio ha sottolineato L' Assessore alla cultura A. Cammarata "L'Araba Fenice è uno dei tanti esempi di come l'arte possa agire sulla realtà rendendola migliore, di quanto potere abbiano l' intelletto e la fantasia nel trasformare in positivo ciò che altrimenti sarebbe negativo" , mentre il riuso funzionale è usare materiale di recupero/riciclo per dar vita a nuovi oggetti utili - "Recuperare i rifiuti per impiegarli in nuovi usi diventa ogni giorno più importante, una priorità che non pu

RICICLO: cos'è per me?

Quando, esattamente, mi è scattata la molla del riciclare le cose, non sprecare, trasformarle, esaurirle prima di gettarle? E' brutto da dire, che ti deve scattare una molla per farlo, però è così... un po' per cattiva informazione, un po' per cattiva abitudine. Siamo nell' era del consumismo compulsivo, ci han messo in testa che abbiamo bisogno di un sacco di cose (e che possiamo ovviamente possederle tutte: se sei ricco forse più originali, se sei povero forse più tarocche, ma puoi comunque averle). E' capitato anche a me. Lavoro da quando sono adolescente, ho potuto permettermi jeans firmati e maglie e borse e scarpe, molto prima di chi non aveva ancora cominciato a lavorare e a cui i genitori non davano credito senza fondo. Quindi, nonostante io sia cresciuta in una famiglia molto umile e nonostante da bambina indossassi vestiti passati da cugine/cugini, sorella/fratello più grandi (e per dire... loro erano molto più grandi di me e io ero sempre un po' v

September...

  Settembre è come giugno. Tutto va in fretta, anche i pensieri, quelli creativi, dove un attimo prima pensi ai tuoi progetti e poco dopo ti accorgi che non avrai più il tempo di realizzarli e quindi passi al successivo con un po' di amarezza. Il tempo corre. Ho sempre adorato settembre. Me ne sono accorta tardi, ma quel senso di conclusione che porta con sè mi ha sempre affascinata. Le vacanze, i viaggi, il fermarsi anche se tutto intorno è un vortice... I venti giorni di un tempo si sono via via ridotti e quest' anno sono stati solo più cinque, non sono stati viaggi ma solo vacanze, non ho visto posti nuovi ma li ho vissuti in modi nuovi... e che dire? Va bene!!!-anche se il mio intento era quello di fare la figa in giro con tutte le cose che mi sono cucita nei due giorni prima di partire e invece ho vissuto in ciabatte t-shirt e pantaloncini per quattro giorni su cinque, un giorno in bici, un giorno a scalare, un giorno ho dormito perchè pioveva, un altro... beh lasc

Che rumore fa la felicità?

  ... forse è muta, non fa rumore, è silenziosa. Oppure no. Può darsi sia chiassosa ed egocentrica. Non importa. Io ce l'ho. Sissì, ce l'ho, mi appartiene! Non devo tutto ad una serie di eventi, non me la sento di dire che fare determinate cose mi ha reso felice, però mi sento di confermare che fare le cose da persona felice è molto gratificante. E utile. Le mie giornate sono sempre abbastanza intense e il più dei giorni lo passo a fare ciò che serve agli altri, ma questo non mi toglie la felicità... e sapete perchè? Perchè io sono felice a prescindere. Motivata, soddisfatta, piena di sprint, appagata, rilassata,... beh...non sempre... però felice. Non confondete le vostre emozioni. Ora, sapete che rumore faceva la mia felicità venerdì sera? Faceva il rumore degli applausi. E se i peli che si drizzano quando viene la pelle d' oca facessero rumore, allora faceva anche quello. Insieme alla mia 'sarta vicina' ho fatto un piccolo defilè in paese, per presentare la